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13 Luglio 1959: Adriano Celentano vince il Festival di Ancona, una serata tra luci ed ombre

Adriano Celentano al Festival di Ancona (1959)

Sono passati esattamente 58 anni dal 13 Luglio del 1959, data in cui Adriano Celentano vinse il Festival di Ancona con “Il tuo bacio è come un rock”, primo vero successo della sua carriera, grazie al quale riuscì per la prima volta ad imporsi nelle case di tutti gli italiani.
Tuttavia, nonostante l’importanza, di quella serata si sa ben poco, e vi aleggia anzi un grande alone di incertezza.
Umberto Simonetta nel suo libro “Celentano”, prima biografia in assoluto a parlare del Molleggiato e pubblicata nel 1966, scrisse che la serata è stata trasmessa in diretta televisiva dalla RAI; si tratterebbe quindi di una delle primissime apparizioni di Adriano in TV. Una voce che è stata riportata successivamente da innumerevoli fonti, tanto che ancora oggi i riscontri sul web si sprecano.
Si tratta in realtà di una notizia assolutamente FALSA; il Festival di Ancona allora godeva di una certa importanza, ma era considerato come una delle principali manifestazioni canore di serie B, mentre la RAI per le dirette aveva precisi impegni con i Festival di Sanremo e di Napoli, ovviamente considerati di serie A.
La sera del 13 Luglio del 1959 sulla Rete 1 (allora ancora l’unica esistente) andò in onda un film (per la cronaca, si trattava di “Quando mi sei vicino” di Harald Braun), e non vi è traccia nei palinsesti dell’epoca nemmeno di eventuali differite. Lo stesso discorso vale per le prime due serate del Festival, datate 11 e 12 Luglio.

Altra notizia che circola insistentemente è il fatto che Adriano si sia classificato sia primo che secondo. Anche questa potrebbe, e sottolineiamo potrebbe, essere falsa, ma in questo caso la situazione è decisamente più complessa e fumosa.
In effetti le cronache dell’epoca sembrerebbero confermare; sia “La stampa” che il “Corriere della Sera” parlano di un Adriano primo classificato con “Il tuo bacio è come un rock” (832 voti) e secondo classificato con il brano “Con tutta l’anima” (566 voti), un brano completamente sconosciuto e assente nella sua discografia (un po’ strano, visto che si era pur sempre piazzato secondo, no?), perlopiù firmato da due autori di cui non è rimasta alcuna traccia, Franco Gambini ed Edgardo Latini. Ma perché allora potrebbe trattarsi di un clamoroso abbaglio preso non da uno, ma da ben due quotidiani tra i più importanti d’Italia?

Premessa: il Festival di Ancona del 1959 (conosciuto anche come Festival Adriatico) si svolse in tre serate, dall’11 al 13 Luglio. Vi gareggiarono ben 20 motivi, di cui 10 (tra cui “Il tuo bacio è come un rock”) presentati nel corso della prima serata, e i restanti 10 nella seconda. Le cinque canzoni meglio classificate di ciascuna serata, entravano di diritto in finale. A votare era il pubblico presente in sala, a cui veniva assegnata una scheda di voto nella quale si potevano esprimere solo due preferenze.

“Ha urlato Adriano Celentano, nella canzone «Il tuo bacio è come un rock», che egli stesso ha musicato su versi di Piero Vivarelli. Inutile dire che l’elemento giovane, di cui il teatro all’aperto della Fiera della pesca aveva stasera una notevole rappresentanza, ha accolto con rumoroso entusiasmo le contorsioni di Celentano e il diluvio del suo «rock». Il silenzio degli anziani ha avuto un certo sapore di polemica: ma nessuno ci ha badato, forse perché oggi gli anziani, in fatto di canzoni, contano poco.”
(“Corriere della Sera”, 12 Luglio 1959)

Manco a dirlo, la prima serata fu agevolmente vinta da “Il tuo bacio è come un rock”, che con 267 voti doppiò “Non ho che te”, seconda classificata con 132 preferenze e cantata da Anna D’Amico. Ma la stranezza avvenne durante la seconda serata, decisamente più melodica e tradizionale, così scrisse la stampa dell’epoca, rispetto alla prima più frizzante e moderna; secondo “La stampa”, infatti, a vincerla fu proprio la melodica “Con tutta l’anima” cantata da… Corrado Lojacono!

“Anche al Festival Adriatico della canzone, quest’anno si sviluppa il motivo polemico che è al centro del mondo della musica leggera italiana: urlatori contro sussurratori, moderno ritmo contro melodia all’italiana. Adriano Celentano, giovanissimo asso dell’urlato aveva vinto, sabato sera, con una canzone da lui stesso scritta: «Il tuo bacio è come un rock»; ieri sera la vittoria è toccata al «classico» Corrado Lojacono, con una canzone di Gambini e Latini. La polemica ha diviso, naturalmente, in modo profondo anche il pubblico che assiste alla manifestazione: Adriano Celentano è stato salutato, oltre che con applausi, con bordate di fischi che, all’uso americano, valgono qualcosa di più di un’approvazione. Ciò ha sconcertato gli amanti della canzone all’italiana che ha avuto la sua riscossa ieri sera, ma che non si sa ancora se riuscirà a prevalere nella finale, tanto sono apparsi battaglieri i sostenitori di «Rock». Tanto più che, fra le dieci canzoni presentate sabato sera, quelle di tipo tradizionale non erano troppo ben rappresentate. Ieri sera, invece, come s’è detto, le parti si sono invertite. Ecco il giudizio del pubblico: 1) «Con tutte l’anima», parole di Franco Gambini e musica di Edgardo Latini, cantata da Corrado Lojacono, punti 221 […]”
(“La Stampa”, 13 Luglio 1959)

Precedentemente al verdetto, inoltre, il nome di Celentano venne associato dalla stampa soltanto a “Il tuo bacio è come un rock” ed a nessun altro brano. Non sembra, quindi, essere stato in gara con più di un motivo, a differenza di Lojacono che ne presentò almeno 3. Un clamoroso abbaglio giornalistico, dunque?

Abbaglio o no, quel che è certo è che la vittoria del Festival lanciò definitivamente Adriano nel mondo della canzone; il 26 Luglio, è ospite di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello alla storica trasmissione “Un, due, tre”, cui segue la partecipazione a “Costellazione”.
Sono tra le prime apparizioni televisive di Adriano, dopo avervi partecipato in qualche altra manciata di occasioni da semisconosciuto, e ovviamente in entrambe cantò “Il tuo bacio è come un rock”.
Il successo travolgente avuto ad Ancona si estese, così, in tutta Italia; a metà Agosto, il brano entrò per la prima volta nelle prime 10 posizioni della Hit Parade e vi restò fino al Gennaio del 1960, dopo ben 17 settimane di permanenza di cui due al primo posto.

Lorenzo

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